“Quando ho capito che rischiavo di diventare un oggetto ho chiuso”.
Luce Caponegro ex pornostar conosciuta come Selen ha rilasciato una lunga intervista a la Repubblica. Ha intrapreso un nuovo percorso nella sua vita, dedicandosi alla gestione di un centro estetico e al mondo del vino. A 57 anni, desidera distaccarsi completamente dal suo passato e concentrarsi sul futuro. Della sua partecipazione all’Isola Dei Famosi 2024 spiega: “Ho accettato per denaro: fare l’imprenditrice in Italia non è facile, quando rispetti le regole. Finisci per lavorare 12 ore al giorno, e se va bene ti porti a casa lo stipendio di un dipendente”.
Un nuovo inizio basta con il porno
Luce si descrive come una ragazza “buona, ingenua, fresca e pura” all’inizio della sua carriera nel mondo dell’hard. Sente ancora il peso del pregiudizio legato al suo passato. “Selen non c’è più; ha detto addio che era ancora l’altro secolo, ma ancora oggi lo leggi nello sguardo di alcune persone: lei arriva prima di Luce. Volevo divertirmi, sperimentare. Cosa c’è di male? Pochi anni dopo, quando ho capito che rischiavo di diventare un oggetto, ho chiuso. Mi ha lasciato un marchio. Dopo aver chiuso, ho comunque pagato uno scotto pesantissimo“.
Spesso paragonata a Moana Pozzi riconosce il fascino e l’eleganza dell’attrice scomparsa, ma puntualizza che erano diverse: “È stata santificata. Ma era diversa de me: fredda nelle scene di sesso, molto poco partecipe”. Oggi, la Caponegro gestisce un centro estetico e si è specializzata in diversi ambiti: “Sono anche specializzata nella tricopigmentazione per il cuoio capelluto. Ho meritato un sacco di diplomi. Insegno scienza dell’alimentazione, nutrizione, stili alimentari e make up alla scuola di estetica di Ravenna. Poi ci sono i miei vini.”
La sua vita da madre
La Caponegro ha parlato del suo ruolo di madre, il suo primogenito Kangi, avuto dal primo marito, ha subito bullismo a causa del suo passato nel mondo del porno: “Da bambino ha sofferto, lo hanno bullizzato per via dei miei film, anche se non me lo ha mai detto perché forse non mi voleva ferire: l’ho sempre amato tanto, cercavo di spiegargli che quello della mamma era un lavoro, ma non banalizzavo. Ho smesso che aveva 10 anni. Il vero problema erano le domande malate di certi giornalisti: ma tuo figlio li ha visti, quei film?“.
Dopo la nascita di Gabriele, il secondogenito, ha vissuto una situazione difficile con il suo compagno, che smise di amarla proprio quando rimase incinta: “Me li sono cresciuti da sola, i ragazzi. E vuole sapere? All’inizio magari sono stata un po’ scapestrata, ma fare la mamma è la cosa che nella vita mi è riuscita meglio. Sono bravi, onesti, puliti. Gabriele ama i bambini e gli animali, è generoso. Mi ripete: la cosa bella, è che mi hai sempre lasciato libero di scegliere”.