Dal 19 settembre al cinema il film in onore di Antoni Benaiges.
Il maestro che promise il mare, tratto dalla storia vera di Antoni Benaiges, verrà distribuito al cinema nelle sale italiane il 19 settembre. A diffondere una nuova clip del film diretto da Patricia Font Officine UBU in collaborazione con Instituto Cervantes Italia. Quest’ultimo è l’ente creato dallo Stato Spagnolo nel 1991 per diffondere la lingua spagnola e la cultura dei Paesi ispanofoni, nonché organismo ufficiale incaricato di rilasciare i Diplomi di Spagnolo come Lingua Straniera (i Dele, certificazione riconosciuta a livello europeo).
Sinossi
Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Ma i metodi di insegnamento innovativi del maestro non incontrano il consenso del governo di allora, che inizia una dura opposizione nei confronti dell’insegnante e dei suoi ideali. Settantacinque anni dopo, la nipote di uno di quegli alunni, ricostruisce la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre del regime franchista.
La nuova clip
La clip vede protagonista Arianna, interpretata da Laia Costa (premio come miglior attrice al Goya 2023 per il film Lullaby), una giovane donna che si sente smarrita e afflitta da attacchi d’ansia, cresciuta in una famiglia piena di silenzi e tabù. La giovane inizia un viaggio alla scoperta del passato della sua famiglia, che la porta a scoprire la figura di Benaiges e il suo legame con il nonno. Il suo percorso rappresenta un tentativo di riconciliare il passato con il presente, esplorando le ferite transgenerazionali lasciate dalla guerra e dall’oppressione. La storia di Arianna è un parallelo con quella di Benaiges, e il film mostra come le cicatrici della storia possano continuare a influenzare il presente.