Il direttore di Essity parla di sensibilizzazione al period shaming.
Le mestruazioni per una donna ci sono sempre, per lo meno da una certa età ad un’altra. Non sempre regolari, a volte dolorosissime, ogni mese le donne fino alla menopausa conoscono bene il fenomeno delle mestruazioni che no, non sono un tabù. Alessandro Bonacina, direttore commerciale di Essity, l’azienda proprietaria di Nuvenia, parla di quanto sia importante l’accettazione di un fenomeno che è del tutto naturale per rompere un tabù ancora oggi presente. Nell’intervista a Vanity Fair, Bonacina parla di quanto anche la partecipazione degli uomini sia importante per un’evoluzione culturale sul tema.
No al period shaming
L’esortazione di Alessandro Bonacina è quella di contrastare il fenomeno del period shaming. Il direttore di Essity spiega come Nuvenia si sia presa l’impegno di combattere i tabù ancora legati alle mestruazioni. “Da molti anni, ci impegniamo nel combattere i tabù che circondano il ciclo mestruale, il linguaggio inopportuno con cui viene trattato il tema”, spiega. “E il period shaming nella sua complessità, un fenomeno diffuso e molto sottovalutato. Il ruolo dell’uomo in questo contesto è fondamentale, tanto quanto quello della donna, per scardinare questi stereotipi e favorire una vera trasformazione culturale”. Poi aggiunge: “Non c’è alcun problema nel vedere il sangue come conseguenza ed espressione di violenza (ad esempio dopo una sparatoria), mentre genera fastidio il sangue mestruale”. E mette in evidenza come si tratti di un paradosso: “Questo è il paradosso di una società che accetta la rappresentazione del sangue rosso in tv se riferita a scene di violenza, ma si disgusta e indigna quando il sangue mestruale viene mostrato per la prima volta nel suo colore naturale. Come se il sangue fosse ancora uno stigma e una vergogna”.
Parliamo di mestruazioni
“Sono cresciuto in un ambiente familiare molto aperto e moderno con due donne: mia mamma e mia sorella. Le mestruazioni sono sempre state un argomento senza tabù già da bambino”, spiega Bonacina. Poi gli viene chiesto se oggi gli uomini parlino di più di questo argomento. “Non molto, e mi rendo conto di quanta ignoranza e pregiudizi ci siano ancora sul tema”, risponde. “Normalmente quando gli uomini parlano di mestruazioni tra loro, è per commentare eventuali sbalzi di umore delle compagne o per lamentarsi della ridotta attività sessuale del periodo. Tutte conversazioni che denotano scarsa conoscenza dell’argomento, oltre che una visione riduttiva e maschilista”. E aggiunge: “Si tratta di un retaggio da sempre parte della nostra cultura. Le mestruazioni, il sangue mestruale, e, più in generale, tutta la sfera dell’intimità femminile, sono considerati motivi di vergogna, se non addirittura di disgusto, aspetti della vita di una donna da nascondere”.