“In questo momento ho delle mutande che non mi cambio da giorni”.
Giuseppe Cruciani ammette di non cambiarsi le mutanda da diversi giorni. Ironico e sempre sul punto della satira tagliente, il conduttore è ospite del podcast Non lo faccio per moda di Giulia Salemi, dove sono stati affrontati diversi temi oltre all’igiene personale come l’ambiente e il sesso.
Pochissimo deodorante
“In questo momento ho delle mutande che non mi cambio da giorni”, ha confessato Giuseppe Cruciani. “Stamattina sono andato a vederle, me le sono tolte, le ho odorate e ho detto ‘sì può andare avanti ancora un giorno’“. Giulia Salemi a questo punto ha chiesto al conduttore come faccia a non essere turbato dal cattivo odore: “L’odore dello sporco ogni tanto mi entusiasma. Uso pochissimo deodorante. In realtà non credo di puzzare, poi fondamentalmente me ne frego. Io sto bene così. Che me ne frega? Se agli altri sta bene… Nessuno mi ha mai detto nulla. Nemmeno la mia fidanzata mi dice nulla, ogni tanto mi dice che mi puzzano le ascelle. Amen. Metto un po’ di deodorante per camuffare ma non serve a niente“. E tornando sul tema mutante, ha sottolineato: “L’operazione è questa: uno odora e poi si vede se si può continuare oppure no“.
Ambiente e la comunità lgbtq+
Il fatto di lavarsi poco rende Giuseppe Cruciani un ‘esempio da seguire’. Il conduttore infatti specifica: “Io sono considerato dagli ambientalisti una specie di mostro perché dico delle cose contro il green, contro questa follia della sostenibilità, ma in realtà dovrebbero portarmi su un palmo di mano perché non uso acqua, uso pochissimi spray, shampoo, saponi, dunque non inquino le falde acquifere. Sono una specie di paladino dell’ambientalismo“. Giuseppe Cruciani affronta poi il tema della comunità lgbtq+: “Non esistono comunità, esistono individui. C’è una ribellione a questa cosa qui. Alcuni però non se lo possono permettere perché il politicamente scorretto minaccia il tuo posto di lavoro. Oggi se tu dici la parola fr***o, per esempio…” E infine conclude: “Noi ci siamo convinti che dà fastidio, perché le associazioni omosessuali e il politicamente corretto ci hanno imposto che una parola dà fastidio, ma la realtà non è così, non puoi offendere la comunità omosessuale“.