“Massimo mi raccontava le sue scappatelle e io ero perfino contenta”.
Anna Pavignano ricorda Massimo Troisi. Il settimanale Oggi intervista in esclusiva l’ex storica compagna del del grande artista napoletano, nonché sceneggiatrice di tutti i suoi film.
La superiorità dei sentimenti ‘borghesi’
“Non ho ancora fatto pace con la morte di Massimo“, rivela la scrittrice nel ricordo del loro amore libero. “Sposarsi? No. Non era nelle sue corde e, all’epoca, neppure nelle mie. Avevamo stabilito a tavolino di essere una coppia aperta, alla moda… La verità è che abbiamo peccato di arroganza“. E poi spiega: “Ci ritenevamo superiori ai sentimenti ‘borghesi’, alle convenzioni familiari. Massimo mi raccontava le sue scappatelle e io ero perfino contenta. Mi illudevo di controllare la gelosia. Se guardo il passato, non provo nostalgia“.
Il fardello
Ma Anna Pavignano ricordando gli anni trascorsi con Massimo Troisi ha comunque un rimpianto: “Non siamo stati capaci di costruire un rapporto istituzionale e di sopportarne il fardello“, ammette. Poi rivela ancora un angolo ‘nascosto’ dell’attore e regista napoletano scomparso a causa di una malattia cardiaca: “Era malinconico per tendenza poetica, non per ipocondria. E aveva un principio inderogabile nella sua scala di valori: evitare le responsabilità“.