“Ho costruito pochissimo sul piano della stabilità affettiva“.
Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, si racconta nell’intervista a Oggi e parla di come il suo lavoro gli abbia cambiato la vita. “I fumetti mi hanno salvato”, spiega, eppure il fumettista sente ancora di non avere la giusta stabilità per costruire una vita affettiva impegnata.
Salvato dai fumetti
Zerocalcare racconta come la sua vita sia cambiata grazie ai fumetti: “I fumetti mi hanno salvato. Ma hanno salvato solo me”. Poi aggiunge: “Le persone con cui sono cresciuto – che, giuro, al 90% sono più sveglie di me, hanno più proprietà di linguaggio, sono più acute – hanno 40-45 anni e fanno l’inventario al supermercato. Non che io pensi di avergli tolto nulla, ma mi sento parte dell’ingranaggio di qualcosa di ingiusto. Come faccio a non sentirmi in colpa? Quando firmo le copie faccio disegnetti per 13 ore consecutive solo perché nessuno, nella mia testa, possa dire che io campo bene e gli altri no”.
Una vita senza la giusta stabilità
“Nella mia vita non c’è il privato. Ho costruito pochissimo sul piano della stabilità affettiva”, spiega Zerocalcare. Nonostante i successi, compreso quello della recente serie tv Netflix, Strappare Lungo i Bordi, il fumettista sente di non avere quella stabilità che vede in altre persone: “Vedo intorno a me persone che hanno figli e famiglia, una cosa che a me sembra più risolutiva di quello che ho io e molto difficile da raggiungere, perché non sento di avere la stabilità per fare quei passi”. Poi parla del significato di ‘straight edge’, parole con le quali si definisce: “Sono punk che non assumono sostanze che creino dipendenza o alterino la coscienza, quindi non bevono, non si drogano e sono contro il sesso occasionale. Lo sono diventato a 17 anni”.