L’attore e creatore della serie: “Ho notato la parte folle di tutto ciò”.
Baby Reindeer, la serie tv Netflix, oltre a riscuotere un grande successo tra gli spettatori, ha cambiato radicalmente la vita del suo creatore e interprete Richard Gadd. Donny Dunn nella serie, recentemente intervistato da The Hollywood Reporter, ammette: “Ho notato la parte folle di tutto ciò”.
Una nuova vita
Richard Gadd parlando del successo di Baby Reindeer spiega come la sua vita sia cambiata ma non la percezione di se stesso: “È cambiato molto e non è cambiato molto. Mi sento ancora la stessa persona in molti modi. Continuo ancora una vita tranquilla”. E aggiunge: “Ma ho notato la parte folle di tutto questo, l’improvvisa attenzione del pubblico con le persone che si avvicinano a me e l’improvvisa sensazione che ci siano sempre più occhi puntati su di me”. L’attore e sceneggiatore ha raccolto l’interesse del pubblico anche sui social, arrivando a oltre 400000 follower su Instagram nelle settimane seguenti l’uscita della serie. “Non mi sarei mai aspettato che scoppiasse così. Ho pensato che forse sarebbe potuto diventare un successo di culto, ma in termini di portata globale, sento che un giorno mi sveglierò ed è stato tutto un sogno”.
Stop alle indagini
Il pubblico non solo si è appassionato alla serie ma anche nell’attività di ricerca dei personaggi di Baby Reindeer nella vita reale. La presunta Martha sarebbe già stata individuata nella persona di Fiona Harvey, 58 anni, da poco intervistata dal giornalista Piers Morgan su YouTube. Allo stesso modo il pubblico avrebbe identificato anche il personaggio che nella serie abusa sessualmente del protagonista. Secondo le indagini web si tratterebbe di Sean Foley, attore, scrittore, regista e amico di Gadd. Per via delle numerose accuse e minacce ricevute online, l’uomo è stato costretto a rivolgersi alle autorità. Dopo questo episodio Richard Gadd ha deciso di lanciare un appello sui social: “Per favore, evitate speculazioni su chi potrebbero essere le persone della vita reale. Non è questo lo scopo della nostra serie”. Anche nell’intervista a The Hollywood Reporter l’attore ribadisce: “Se avessi voluto che si trovassero le persone vere, avrei fatto un documentario”.