“Rottincuore” è il titolo del nuovo album.
Romina Falconi si racconta a Sky tg 24 in occasione dell’uscita suo nuovo singolo, La solitudine di una regina, tratto dall’album Rottincuore, pubblicato ufficialmente lo scorso 4 maggio. Una ballad che racconta “la storia di una regina prigioniera dell’assenza. Circondata dalla magnificenza del suo regno e dall’ammirazione della sua gente, la regina rappresenta un’icona di potere e bellezza. Tuttavia, dentro le mura del suo castello, si cela un’anima incompleta e destinata alla ricerca eterna di ciò che non può più avere. La solitudine di una regina è una lettera che non può essere consegnata, la storia di una malinconia insanabile“.
Rottincuore
Il nome dell’album è Rottincuore e il tema è la malinconia, che come la cantante spiega è legata alla stagione ma è anche un scelta artistica. “Sto notando molti pezzi Up ultimamente e intorno a me c’è un modo estremo di performare ed essere positivi che io leggo come una positività tossica”, spiega Romina Falconi. “La melanconia è bella nei film e nei libri, quando la vivi un po’ meno. Ma è un elemento che ci plasma, noi siamo anche quello che ci manca. Resto innamorata delle ombre e delle persone”. La cantante si definisce estremamente solitaria. “Da bambina mi sono sentita sola tantissimo. Dipende e comunque adoro sant’Agostino per la sua imperfezione. Mai a 15 anni avrebbe fatto quel pensiero”. Ma si arriva col tempo alla consapevolezza che bisogna farcela senza l’aiuto di nessuno: “Io mi dico che quando meno me lo aspettavano accadevano cose incredibile. A volte mi sono trovata più forte della mia percezione di me, soprattutto quando mi accadeva di tutto. Non tutti i mali fanno male ma non auguro privazioni a nessuno”.
La prospettiva del peccatore
L’intervista cita una frase dell’album e domanda: “Sappiamo che la Regina è chiusa in un castello. Invece dove è oggi Maria Gasolina?” Romina Falconi risponde: “Secondo me ognuno può essere chiuso in un castello, lo sono tutti i miei peccatori. Il peccatore sbaglia agli occhi dell’altro o, a volte, di se stesso: può essere una psico-trappola vista dagli altri o per lui stesso che può ricascarci”. E infine conclude: “Se certe situazioni si ripropongono come peperonata è perché non abbiamo imparato nulla”.