Un cameraman: “Mi ha costretta ad assistere ad un rapporto in un SUV”.
Un cameraman di nome Emilio Garcia che in precedenza aveva lavorato con Megan Thee Stallion ha intentato una causa contro il rapper per molestie e altre accuse legate al posto di lavoro. Garcia sostiene inoltre che la cantante avrebbe “creato un ambiente di lavoro ostile e insopportabile”. L’ex cameraman ha presentato denuncia sostenendo che Megan “lo ha sottoposto a molestie sessuali”, lo ha “svergognato” e “non lo ha pagato adeguatamente in violazione di numerosi codici del lavoro”.
La denuncia
“Intorno al giugno 2022, il querelante stava viaggiando in tournée con Stallion a Ibiza, in Spagna. Dopo una serata fuori, il querelante, Stallion e altre tre donne stavano viaggiando insieme in un SUV. All’improvviso, Stallion e una delle altre donne iniziano a fare sesso proprio accanto al querelante”, si afferma nel documento di denuncia. “Il querelante non poteva scendere dall’auto perché era in movimento e si trovava nel bel mezzo del nulla in un paese straniero. Il querelante era imbarazzato, mortificato e offeso durante tutta la vicenda. Il giorno seguente, Stallion ha chiesto se il querelante fosse nel SUV la notte precedente. Il querelante ha confermato che era nel SUV. Successivamente, Stallion ha dato istruzioni: ‘”‘Non discutere mai di ciò che hai visto'”.
La risposta di Megan
Immediata la reazione dei legali di Megan Thee Stallion: “Questa è una richiesta di risarcimento per soldi, senza alcuna denuncia per molestie sessuali e con accuse salaci per tentare di metterla in imbarazzo. Affronteremo la questione in tribunale”, ha detto martedì l’avvocato Alex Spiro.
Garcia ha iniziato a lavorare per Megan Thee Stallion come cameraman personale nel 2018, lasciando il suo precedente impiego per collaborare con la vincitrice del Grammy a tempo pieno, lavorando con lei fino al 2023. Ora afferma che mentre lavorava per l’intrattenitore, era senza copertura assicurativa di base e quindi non poteva ottenere le cure di cui aveva bisogno, essendo alle prese con “crescente ansia, depressione e disagio fisico derivanti dall’ambiente di lavoro tossico”.