Dura confessione della protagonista dell’ultimo Grande Fratello.
Rosy Chin è stata ospite nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo, che ha accolto tutti i protagonisti dell’ultima edizione del Grande Fratello, vinto da Perla Vatiero davanti a Beatrice Luzzi.
La Chin è arrivata terza e ha confessato alla conduttrice alcuni momenti drammatici della sua vita, soprattutto riguardo al rapporto con i familiari e un’infanzia non proprio felicissima.
“Io ho sempre avuto un rapporto molto complicato con la mia famiglia perché noi veniamo da una cultura in cui l’affetto è ridotto all’osso, quasi non esiste. Io ho ricevuto pochissimi abbracci da parte di mio padre e sono riuscita a ottenerli solamente perché, con tanta dolcezza e pazienza, ho insistito. Io non volevo che, qualora avessi avuto figli – e ora ne ho quattro – non sapessero quanto ti può dare il calore di un abbraccio, di una carezza. Uno dei momenti più brutti della mia vita fu quando mio padre disse che mi avrebbe voluta morta. Le donne nella mia cultura non sono molto considerate. Invece, voglio dire che le donne possono fare grandi cose”.
La fuga per amore a 18 anni
“Non mi sentivo accettata da nessuna parte in cui cercavo rifugio e sicurezza. Non la trovano da nessuna parte quindi ero diventata ribelle a tal punto che a 18 anni prendo e scappo in Puglia con un ragazzo che è stato il mio primo marito. Ovviamente anche lì… conosco l’amore è troppo presto, non va tanto bene la mia prima relazione. Eravamo piccoli tutti e due e ho trovato un ‘clone’ di mio padre: maniaco del controllo e anaffettivo. Comunque, la parte più bella, però, l’ha avuta da questa persona, devo essere sincera: i miei due bimbi”.
La lotta contro la bulimia
Nel corso dell’intervista, particolare attenzione è stata dedicato al racconto dei problemi di disturbi alimentari di cui ha sofferto Rosy Chin in passato, prima di sentirsi veramente apprezzata: “Io sono cinese ma con la mia famiglia sono venuta in Italia da bambina. Sono sempre stata bullizzata per i miei occhi e per il mio aspetto, dato che ero un po’ in carne. Mi sono rifugiata nel cibo ma non era un rapporto sano, era solo rabbia. L’obesità e la bulimia sono malattie e vanno curate. Io sono ancora in cura perché, alle volte, nei miei momenti di stress, tornano a ribussare ma devo dire che sto gestendo tutto molto bene”.