Il rapper: “Augurare il cancro a un bambino per lo Stato non è reato”.
Fedez lancia un appello contro l’odio che si scatena sui social, chiedendo in qualche modo allo Stato un intervento diretto sulla preoccupante problematica.
La Fabbrica del Vapore
Il rapper è stato un ospite alla Fabbrica del Vapore a Milano per la mostra fotografica ‘Supereroi’, ideata e realizzata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale Lombardia. Il progetto è a cura di Ester Lo Feudo, Marco Domizi, Giovanni Marcellino (con i testi di Rosy Della Ragione) e si concentra sulla tematica del lavoro svolto dalle forze dell’ordine nel contrasto alla pedopornografia, all’abuso e all’adescamento online dei minori.
Le dichiarazioni del rapper
Fedez parlando dal palco allestito nel centro espositivo ha sottolineato con forza: “Per lo Stato italiano augurare il cancro a un bambino di cinque anni non è reato. Questa cosa mi ha lasciato abbastanza perplesso“. Il cantante ha poi aggiunto: “Parliamo tanto di hate speech, di fomentare l’odio però se uno augura un cancro a un bambino di cinque anni non succede niente. Forse bisognerebbe intervenire da un punto di vista dei vuoti legislativi“. Il cantante ha poi pubblicato il suo intervento in una storia Instagram.