Lo chef conferma la sua volontà di rimanere nel programma.
Lo chef Bruno Barbieri, storico giudice di MasterChef Italia fin dalla prima edizione, ha rilasciato un’intervista al Corriere della sera dopo la finale della tredicesima edizione del cooking show, conclusasi con la vittoria di Eleonora Riso, lo chef ha parlato della prossima edizione del programma, confermando la sua volontà di rimanere”.
Uno specchio dei tempi
“Uno specchio dei tempi”: così Bruno Barbieri ha commentato la tredicesima edizione del cooking show. “Credo che quello che abbiamo visto sia un po’ uno specchio dei tempi. Perché la cucina attraversa un cambiamento anche nella vita quotidiana“, ha sottolineato lo chef. “C’è meno estremismo e più cose concrete, senza rinunciare alla sperimentazione, alla curiosità, alla preparazione. Ma si è più attenti. Lo siamo tutti, dal modo in cui facciamo la spesa a quello in cui mangiamo. È un’esigenza che nasce dal basso. Proviamo a essere più educati nei confronti del Pianeta, sprecare meno, essere più sostenibili. ‘MasterChef’ credo faccia vedere bene anche questo.“
Un cavallo di razza
Barbieri ha consigliato a Eleonora Riso di rimanere umile, di non farsi prendere dalla fretta e dal successo. Il giudice ha definito la vincitrice un “cavallo di razza” con un tocco unico di follia: “Dolce, sensibile, molto preparata. Ha affrontato le sue difficoltà e si è trasformata. Ci ha creduto sempre di più giorno dopo giorno e ha capito che poteva farcela“, ha commentato il giudice del programma. “Questo è un lavoro duro, bisogna anche imparare, e vale per tutti, a convivere con le delusioni e le difficoltà. E affrontarle. A volte è meglio prendersi del tempo per essere più pronti. Poi certo il successo è legato anche al caso, agli incontri, alle tante sfaccettature della vita. Un guizzo di follia. Quel non so che, che le fa fare cose diverse. Non tutti lo hanno. È una dote speciale“
Una grande sintonia
Bruno Barbieri ha sottolineato che lui e gli altri giudici del programma (ovvero Antonio Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli), nonostante le loro differenze caratteriali, sono diventati come un giudice unico: si capiscono con uno sguardo e hanno una grande sintonia: “Rimango di sicuro. Se non mi cacciano. Ormai, nelle nostre differenze, siamo diventati come un giudice unico. Ci basta uno sguardo per capirci. Siamo in sintonia: magari un giorno apriremo qualcosa assieme“