Le confessioni dell’attivista sul suo passato rivelano importanti retroscena.
In un’intervista al Corriere della Sera, Vladimir Luxuria ripercorre i momenti della sua gioventù, tra esperienze toccanti e altre terribili. Alla tenera età di 11 anni, Vladimir dovette affrontare un incontro inquietante che le cambiò la vita. “Fui adescata da un pedofilo ultra 60enne. Mi offrì un gelato. Ricordo anche le caramelle zuccherose a forma di fragola. Non ci fu un rapporto completo, dopo ebbi voglia di rivederlo: ha presente la sindrome di Stoccolma? Continuammo. Poi lui, forse intuendo il pericolo, non si presentò a un appuntamento e finì. Ci rimasi male”.
L’amore di una donna
L’amore, in tutte le sue forme, ha avuto un ruolo significativo nella vita di Vladimir Luxuria. Ha rivelato una storia toccante e agrodolce di amore perduto a causa di una tragica malattia: “Nella mia vita ho amato solo una donna, Sara Slowley. La nostra era una relazione romantica, non abbiamo mai avuto un rapporto completo. Mi piaceva accarezzarla, baciarla, dormire abbracciati. Era inglese, molto femminile, seno abbondante, bionda, occhi azzurri, un carattere ‘maschile’. Per dire: mi si avvicinò e chiese se mi poteva offrire da bere. All’epoca ero un 17enne effeminato, esile, coi capelli lunghi. Mi raccontò di essere arrivata in Italia con le amiche in autostop: la sua indipendenza mi colpì. Una storia che durò tantissimi anni, poi lei morì di tumore”.