“Biancaneve una principessa? Serviva ai sette nani come domestica!”
La Libera Università Internazionale degli Studi Sociali ha deciso di celebrare l’inizio dell’anno accademico 2023-2024 con una sorpresa speciale: Paola Cortellesi. L’intervento in Aula Magna dell’attrice-regista, che è stata ospite della LUISS ieri, mercoledì 10 gennaio, non è consistito unicamente in un discorso formale. La Cortellesi, infatti, ha scelto di dedicare agli astanti un monologo sugli stereotipi sessisti contenuti nelle fiabe più conosciute, come Biancaneve o Cenerentola.
Biancaneve serviva ai sette nani come domestica
Di fatto, Paola Cortellesi è tornata ad affrontare i temi a lei più cari. A partire proprio da tutti quei luoghi comuni, apparentemente innocenti, contenuti anche nel mondo delle favole. Lo scopo è quello di riflettere sul ruolo della donna nell’immaginario collettivo, che ingabbia le figure femminili in certi ruoli: o sono belle che devono essere salvate dal principe azzurro di turno, oppure vestono i panni delle cattive (che siano sorellastre o streghe). Insomma, qualsiasi sia il caso, si tratta di stereotipi da superare, perché “Biancaneve serviva ai sette nani come domestica!” commenta la Cortellesi.
Gubitosi e Severino sulla Cortellesi
Il presidente Luiss, Luigi Gubitosi, ha commentato così l’intervento della Cortellesi: “Diritti, inclusione e sostegno al merito sono i valori che cerchiamo di trasmettere ogni giorno ai nostri studenti e che trovano, in Paola Cortellesi, un’ambasciatrice straordinaria. Stimolare la sensibilità e la consapevolezza dei più giovani su temi cruciali come questi significa arricchire la loro formazione e rafforzare l’impegno e la responsabilità di Luiss come ateneo internazionale, aperto alle sfide del futuro e connesso con il mondo reale”.
È intervenuta anche Paola Severino, presidente della Luiss School of Law. “Se ripercorriamo il cammino per la parità di genere, nell’ispirazione della nostra Costituzione, constatiamo importanti conquiste lungo le direttrici distinte e complementari della sfera pubblica e di quella privata. Talune, tuttavia, pienamente realizzatesi a decenni di distanza dall’entrata in vigore della nostra carta costituzionale. Resta ancora molta strada da percorrere, per i giovani una sfida importante. L’educazione, la formazione, la scuola, l’università e il senso della legalità e del riconoscimento del merito sono determinanti nel raggiungere il fondamentale risultato della uguaglianza di genere”.
Severino ha poi concluso ricordando le troppe donne vittime di episodi di violenza di genere, appellandosi alle giovani di oggi: “Il testimone deve passare di generazione in generazione tra voi giovani che sarete le donne e gli uomini di domani e dovrete portare a meta la fiaccola del raggiungimento della parità di genere e della sconfitta dei meccanismi che alimentano la violenza sulle donne.”