Ferro avrebbe voluto partecipare a The Voice America.
In un’intervista rilasciata all’Espresso, Tiziano Ferro ha consigliato ai giovani talenti di partecipare ai talent musicali. L’artista ha spiegato che, se fosse un giovane cantante esordiente, sceglierebbe questa strada per lanciare la sua carriera. Tiziano Ferro ha parlato anche del tema delle dipendenze, di musica, ma soprattutto del suo primo romanzo, intitolato “La felicità al principio” pubblicato lo scorso 3 ottobre.
Ferro consiglia ai giovani artisti di fare un talent musicale
“Se fossi un giovane cantautore parteciperei a X Factor, a The Voice, a qualsiasi programma musicale. Avrei fatto meno fatica: non avrei avuto problemi a mostrarmi in sovrappeso e non avrei perso dieci anni per paura di non essere accettato, perché oggi si è molto più aperti a sdoganare alcuni stereotipi che in passato mi hanno frenato, come il peso appunto”. Ferro avrebbe voluto partecipare a The Voice America: “Ho anche pensato al brano con cui mi sarei presentato oggi a The Voice America: Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno”.
Il 9 novembre ha condiviso su Instagram un suo traguardo: sette anni dall’ultimo bicchiere
“Ho incontrato tante persone durante il mio percorso con gli alcolisti anonimi e molti trovavano in questa presenza una spinta. Ho preso una posizione per chi mi voleva ascoltare. Decidere di migliorare non è solo il primo passo, ma un grande obiettivo”
Tiziano non ha potuto presentare il suo libro in tour a causa della separazione
“Sognavo questo momento da quando ero piccolo, da venti anni: il mio romanzo. Da ragazzino ho scritto “Notizia è l’anagramma del mio nome” e senza farlo apposta ho trasformato una cosa bella e serena, come quella del libro, in un’altra notizia. Non mi interessa non essere amato, ma non per qualcosa che non ho fatto o che non sono. Questo è frustrante. Inevitabilmente so che ciò che dirò potrà essere contestato e potrà essere utilizzato per dire altro, come esprimere sentimenti di odio che nulla hanno a che fare con la verità. Ci fai l’abitudine, anche se non smetti di soffrire. Avrei solo voluto parlare del libro, non pensavo che una separazione che avviene tutti i giorni potesse provocare qualcosa di così assurdo a favore di messaggi di omofobia. Questo non è giornalismo: sono bugie”