Secondo la Federconsumatori meno del 10% resterà nelle tasche delle famiglie.
Le tredicesime degli italiani finiranno in bollette, e non è un modo di dire. Lo “stipendio aggiuntivo” che interesserà 18,9 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati sarà speso al 91% per i pagamenti delle utenze. L’inaspettata “svolta” natalizia in negativo è emersa da uno studio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.
Oltre 40 milioni di euro per le tredicesime
La somma complessiva delle tredicesime degli italiani per il 2023 si aggira intorno ai 43,8 miliardi di euro. Ma come l’Onf ha specificato, “ogni anno gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi delle bollette, delle rate di mutui e prestiti“. Non solo. Occorre anche considerare che “dei 43,8 miliardi del monte tredicesime solo il 9,6% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi“.
Prestiti e mutui
La maggior fetta delle tredicesime saranno però destinate a prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 29,2%. L’Onf ha sottolineato come “tale voce, da sempre in testa alla classifica delle componenti che intaccano la gratifica natalizia, con il ripetuto rialzo dei tassi da parte della Bce, ha comportato una impennata delle rate, specialmente per chi aveva contratto mutui a tasso variabile. In molti casi le rate sono più che raddoppiate, mettendo in seria difficoltà le famiglie. Dietro alla voce relativa a mutui e prestiti vi sono i costi di bollette, a cui sarà destinato ben il 24,60% dell’importo totale”. Nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%.
Fonte Adnkronos