Il leader di Azione racconta (sdrammatizzando) il suo intervento chirurgico.
In una recente apparizione su Tagadà, Carlo Calenda, leader di Azione, ha condiviso la notizia della sua recente operazione chirurgica, accompagnata da una punta di umorismo. “Ho appena subito un intervento chirurgico importante. Mi hanno aperto come un merluzzo. Sono ancora pericolante, ma beh… beh, andiamo, è andata bene. I medici dicevano ‘metti 150 punti’…“
Durante la convalescenza dall’intervento, Calenda ha espresso il suo punto di vista anche sulla candidatura di Roma all’Expo 2030. “La candidatura di Roma all’Expo 2030 è nata come trovata per la campagna elettorale di Virginia Raggi. Per noi è stato molto difficile tirarci indietro perché Roma aveva perso le Olimpiadi per un’idiozia del Movimento Cinque Stelle. Non posso gioire di questa sconfitta perché amo la città e perché viceversa penso di non trovarmi in un sistema per cui una monarchia assoluta che opprime metà della popolazione femminile può comprarsi tutto e tutti. Dopodiché Roma è pronta per l’Expo? Ma neanche lontanamente, non è pronta per l’Expo e non è nemmeno pronto per la vita normale. Roma non è pronta per i romani ed è questo il punto”.
Carlo Calenda ha espresso il suo disappunto per la decisione dell’AS Roma (squadra di cui è tifoso) di inserire sulle proprie maglie un accordo di sponsorizzazione con Ryad: “Pensa che se fossi stato sindaco avrei lasciato che accadesse una cosa del genere? Gli avrei detto: diavolo faccio lo stadio perché è impensabile che tu ti candidi per l’Expo e loro pubblicizzano qualcos’altro”.