Sposi solitari a San Salvatore in Lauro, in pieno centro di Roma
Chi lo dice che organizzare un matrimonio è stressante? Da un paio di giorni è diventata virale, sui social, la foto di due sposi, in chiesa: come da tradizione lei indossa l’abito bianco, un elegante modello a sirena con del pizzo sulla schiena, lui invece un completo scuro; davanti a loro, il prete all’altare che celebra il rito. Tutto bene… sin qui.
Infatti, quello che manca sono proprio gli INVITATI! Lo scatto mostra una chiesa chiaramente deserta, dove le file di panche sono vuote. Nella fotografia, infatti, vediamo essere presenti – sposi a parte – soltanto altre tre persone in prima fila: a destra un uomo e una donna che riprende la scena (i testimoni?), e sinistra un’altra figura femminile, un po’ defilata.
Per il resto niente fiori, niente super-car fuori ad attendere gli sposi, niente musica, niente rituale del lancio del riso (del resto, mancavano i “lanciatori”!). Presumibilmente, per i due protagonisti non si è trattato di una scelta dovuta a problemi economici, dato che il luogo della celebrazione è San Salvatore in Lauro, in pieno centro di Roma, a due passi da via dei Coronari.
A diffondere le immagini è stata Loredana Pronio, collaboratrice parlamentare e già delegata al Benessere animale dell’ex sindaca Raggi, che ha condiviso un post con le fotografie rubate sul proprio profilo facebook, venerdì scorso, 11 novembre, suscitando un acceso dibattito sul senso delle “nozze controcorrente” tra i commentatori: i più sembrano condividere la scelta di questo matrimonio iper-minimal. Questi alcuni dei commenti: «Che meraviglia!», «Che emozione», «Bravi, contano i sentimenti senza orpelli!», «Bellissima scelta, lo sfarzo e il lusso non servono».
Ci sono varie teorie sul perché sposa e sposo abbiano fatto questa scelta, e c’è chi li immagina due innamorati coraggiosi alla Romeo e Giulietta, che si sposano in segreto contro tutto e contro tutti; ma c’è anche qualche maligno, a cui non è sfuggito il particolare del pancione di lei sotto lo strascico, che ha parlato di “matrimonio riparatore”.