Per la giuria la società di Robert De Niro è colpevole di discriminazione di genere.
La casa di produzione di Robert De Niro, la Canal Productions, è stata condannata a pagare oltre 1,2 milioni di dollari all’ex assistente personale dell’attore, Graham Chase Robinson. La giuria del tribunale di New York ha stabilito che la Canal Productions “si è resa colpevole nei confronti della donna di discriminazione di genere e ritorsione, pur non attribuendo responsabilità personali a De Niro”. La battaglia tra la star di Hollywood è la sua ex assistente è iniziata nell’aprile del 2019, quando la Robinson si licenziò.
Le accuse della donna
La donna ha lavorato per Robert De Niro dal 2008 al 2019, sostenendo che l’attore e la sua compagna Tiffany Chen “avevano reso il suo lavoro un incubo, sottoponendola ad abusi e angherie”. Come la donna ha dichiarato, riferendosi a De Niro: “Mi sottopagava, faceva commenti sessisti e mi assegnava compiti stereotipicamente femminili”.
De Niro ha sempre negato le accuse
Robert De Niro ha a sua volta invece accusato la Robinson di aver trasferito l’equivalente di 450 mila dollari in viaggi aerei sul suo conto personale e speso decine di migliaia di dollari in cibo, viaggi e altri servizi non legati al suo impiego.
L’attore ha dichiarato anche in tribunale di aver chiamato la sua ex assistente sempre in orari “nella norma”, ammettendo che soltanto in un’occasione ha chiamato la donna alle quattro del mattino. Però, in quell’occasione, ha spiegato De Niro, “mi spaccai la schiena cadendo dalle scale”
Fonte: La Stampa