Netanyahu: “Siamo in guerra”. Si aggrava il bilancio delle vittime

la reazione di Israele

Oltre 100 israeliani sono stati uccisi nell’attacco di Hamas dalla Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media locali citando fonti mediche.

Il numero dei feriti sono è arrivato ​​a circa 900 mentre l’ultimo bilancio parla di oltre 40 morti e 740 feriti. Tuttavia, 50 israeliani sono stati tenuti in ostaggio dai miliziani di Hamas. Lo riporta l’emittente israeliana N12 mentre la notizia – che al momento non ha alcuna conferma ufficiale – viene rilanciata anche da altri media. Scontri tra miliziani armati di Hamas ed esercito israeliano sono in corso nei kibbutz di Beeri e Reim, vicino alla Striscia. A Reim un veicolo della polizia è stato colpito da un carro anticarro e si registrano vittime. Secondo Haaretz, gli israeliani sono tenuti in ostaggio nei kibbutz di Beeri e Ofakim e sono in corso trattative per il loro rilascio. Un portavoce delle forze di difesa israeliane ha confermato che civili e soldati israeliani sono tenuti in ostaggio a Gaza. 

Le reazioni

Il presidente USA Joe Biden ha chiamato Benjamin Netanyahu per assicurare che gli Stati Uniti siano al fianco di Israele e sostengano il suo diritto alla difesa. Lo si legge in una nota dell’ufficio del primo ministro israeliano. Netanyahu, si legge nella nota, ha ringraziato Biden e ha previsto che, dopo una potente e prolungata campagna militare, Israele avrà la meglio. Il vice leader di Hamas Saleh al-Arouri ha detto ad Al Jazeera che il gruppo è pronto per “lo scenario peggiore”: “Tutti gli scenari sono ora possibili e siamo pronti per un’invasione di terra israeliana”, ha detto, sostenendo che, a suo avviso, Israele aveva pianificato di lanciare un attacco alla Striscia di Gaza e alla Cisgiordania.